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Dal prossimo anno i crediti d'imposta sui beni strumentali e per le attività di ricerca e sviluppo saranno retroattivi, con aliquote e massimali di investimento al rialzo. Questo il restyling -
In base alle anticipazioni del Sole 24 Ore, MISE e MEF avrebbero raggiunto un compromesso sulla nuova versione del Piano Transizione 4.0, che entrerà nella Manovra 2021 con proroga fino al 2023.
Il costo per il rifinanziamento del Piano dovrebbe ammontare a circa 25 miliardi di euro, da coprire con la costituzione di un Fondo Recovery Plan-
Entrando nel merito degli incentivi 4.0 per il CREDITO D’IMPOSTA
Salgono anche le aliquote e i massimali di investimento dei crediti d'imposta per beni strumentali, R&S e formazione 4.0.
Nel dettaglio, per il credito d’imposta sui beni strumentali materiali non 4.0 (ex super-
Per il credito d'imposta sui beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (ex iper-
Ritornano anche gli incentivi per investimenti oltre 10 milioni (e fino a 20 milioni), con aliquota del 10% sia per il 2021 sia per il 2022. Per i software 4.0, solo nel 2021, l’aliquota aumenterà dal 15% al 20% e il massimale da 700mila euro a 1 milione.
Saliranno le aliquote e i massimali anche del credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design:
• per ricerca e sviluppo: aliquota da 12% al 20%, massimale da 3 a 5 milioni;
• per innovazione tecnologica: aliquota dal 6% al 10% (fino al 15% per progetti legati a sostenibilità economica e digitale), con massimale da 1,5 a 3 milioni;
• per attività di design e ideazione estetica: aliquota dal 6% al 15%, massimale da 1,5 milioni a 3 milioni.
Novità in arrivo anche per il credito d'imposta formazione 4.0: tra i costi ammissibili rientreranno le spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori.
Per quanto riguarda il periodo minimo di compensazione dei crediti d’imposta, si scende dagli attuali 5 a 3 o 1 anno; per i beni strumentali funzionali alla digitalizzazione (ex iperammortamento) è prevista anche l’anticipazione della fruizione già dall’anno dell'investimento, invece che dal 1° gennaio dell'anno successivo.